Partiranno tra poco più di due mesi le opere di realizzazione del London’s Garden Bridge, il ponte-giardino galleggiante che si estenderà lungo le sponde del Tamigi.
Il progetto, che ha spaccato in due l’opinione pubblica cittadina ed è stato aspramente criticato dai media londinesi, prevede la costruzione di un ponte alberato di 366 metri che unirà la zona nord della capitale con South Bank.
L’imponente struttura ospiterà un ampio giardino caratterizzato da una grande varietà di piante, alberi e arbusti autoctoni creando un percorso pedonale immerso nel verde, libero e aperto a tutti dalle 6 del mattino a mezzanotte; il ponte potrà essere chiuso per un massimo di 12 giorni l’anno, in occasione di community events e raccolte fondi.
L’apertura al pubblico del Garden Bridge è prevista per l’estate 2018 ma già affiora una bozza di leggi da rispettare per chi metterà piede sul ponte: tra le proposte suscettibili di essere adottate – riporta Ars Technica - ci sarà il divieto di utilizzo di droni e il monitoraggio della zona da parte dei visitatori attraverso l’uso di dispositivi Wi-Fi o di telecamere a circuito chiuso.
Se il Garden Bridge rappresenterà dunque il fiore all’occhiello del design britannico, diventando un prezioso tassello nel paesaggio di Londra, non si potrà certamente definire il luogo più ‘accogliente’ per le innovazioni tecnologiche.