Discutere in modo amichevole e colloquiale con persone colpite da gravi lutti per aiutarle a rompere i tabù comunicativi generalmente legati ad esperienze di morte.
Sulla scia di un vero e proprio movimento culturale, l’obiettivo dei “Death Cafe” è creare luoghi dove la gente possa approcciarsi positivamente con la morte e parlarne in maniera serena, condividendo i frutti nati da esperienze luttuose per trasformarli in momenti di crescita personale.
Un progetto sostenuto da molti che ha riscosso notevole successo e ha portato all’apertura di circa 2000 bistrot in tutto il mondo, specie in Gran Bretagna; l’apertura di un “Caffè della Morte” è prevista, prossimamente, anche a Londra.
Nel 2011 l’inglese Jon Underwood sviluppò l’idea di pianificare cicli di incontri che aiutassero ad esorcizzare i tabù relativi alla morte, sul modello del primo Cafè Mortel organizzato dal sociologo ed antropologo svizzero Bernard Crettaz nel 2004.
“È arrivato il momento di concepire dei luoghi in cui le persone possano relazionarsi in maniera costruttiva con la morte. L’obiettivo del Death Cafè London”, spiega Underwood, “è quello di consentire alla gente, specie agli individui con personalità marginali, di riacquistare sicurezza nella vita di tutti i giorni”.
Condividere una simile esperienza al Death Cafè London costerà approssimativamente circa 50 sterline ad incontro; la prenotazione delle sedute partirà il prossimo 19 ottobre ma il locale aprirà i battenti poco dopo.
Per ulteriori informazioni potete visitare il sito deathcafe.com/ o seguire gli aggiornamenti sul profilo Twitter @DeathCafe.