Francesco De Gregori, il “principe degli autori” e uno dei più raffinati poeti musicali italiani, da alcuni giorni è partito con i suoi musicisti per l’European Tour 2014 che, partendo dalla Svizzera, la Germania e il Lussemburgo approderà nella città albionica domenica 16 novembre all’ O2 Shepherds Empire, una delle più prestigiose location musicali al mondo. Lo abbiamo raggiunto telefonicamente per fargli qualche domanda in attesa del suo concerto.
GD: Il brano VIVA L’ITALIA, dal 1979 “resiste” fino ad oggi…
F. DG: Viva l’Italia è una canzone d’amore per questo paese dove io sono nato, è un luogo che mi appartiene, è un luogo dove sono nati i miei genitori. E’ un atto d’amore, una dichiarazione d’amore per l’Italia che ho scritto nel 1979, quindi ormai parecchi, parecchi decenni fa… (una canzone) che continua nella mia testa e nel mio cuore a rimanere sempre viva e sempre valida perché questo amore per il mio Paese continuo a sentirlo. Anche se è un paese sicuramente non semplice, non risolto, un paese sicuramente con molti problemi, come del resto anche molti altri paesi in Europa. Come anche quello dove sta lei, però… (la Gran Bretagna, ndr)
GD: Oggi sono molti gli italiani che emigrano oltreconfine, spesso ricreando in città come Londra o New York (per citarne solo un paio) delle COMUNITA’ che hanno forti radici connesse alla nostra provenienza e la volontà di esportare la propria italianità nel mondo nei vari settori (dal cibo, all’arte, ecc) Secondo lei, in un contesto così cosmopolita, è “Italia” anche l’Italia che valica i confini dello stivale?
F. DG: Certamente sì, c’è un marchio “Italia”, c’è un senso di italianità di cultura italiana fortemente condivisa, che non si disperde. Come l’abbiamo visto anche nei decenni passati, con l’emigrazione in Europa, o negli Stati Uniti, o in America Latina, … lì le comunità italiane si sono fatte valere, si sono fatte apprezzare e questo è un dato del nostro talento di italiani… e questo rimane. Vorrei aggiungere anche che il mondo oggi si è molto aperto, le frontiere si sono abbassate, le culture si sono molto confuse. E questo è sicuramente un bene. Quello che io mi augurerei è che non rimanesse chiusa in sé stessa la cultura italiana, ma si fondesse e si aprisse a tutte le altre culture che va ad incontrare, per cui se gli italiani vanno a Londra e cercano un’attività, un lavoro, uno sbocco, un’avventura, che quest’avventura e questo sbocco si mischino con quelle che sono le altre culture presenti nel paese dove lei sta adesso ... Dove sicuramente lei non troverà soltanto la cultura inglese e anglofona, ma culture di tutto il mondo, lei lo sa no?… e quella italiana si mischierà a tutte queste altre culture. Questo è il progetto migliore che si può fare.
GD: Cosa ne pensa della MUSICA ITALIANA di oggi?
F. DG: Guardi, io penso ci sia molta buona musica in giro, anche di persone molto giovani, soprattutto sul mondo del Rap. In Italia ci sono molti rappers bravi, carini, motivati, che scrivono anche testi non banali, che hanno un buon senso ritmico, soprattutto nel canto. Poi ogni tanto –non spesso- vedo XFactor e sono stupito da come cantano bene questi giovani… e penso che se loro cantassero come me non avrebbero mai successo…
GD: In che senso?
F. DG: Nel senso che io canto in un altro modo, se cantassero come me li caccerebbero via. Però neanch’io avrei nessun successo se cantassi come loro… quindi… la musica è strana.
GD: L’ultima domanda: c’è UN PEZZO che la emoziona sempre eseguire, anche se magari l’ha già suonato parecchie volte?
F. DG: Ma, guardi, forse qui, in questo tour all’estero (tra Zurich, Stuttgart, Luxembourg, Amsterdam, Londra e Brussel, ndr) direi (il brano) “Viva l’Italia”, proprio perché forse c’è questa cosa che ha detto giustamente lei all’inizio, che il pubblico sarà in buona parte costituito da giovani italiani che cercano una strada all’estero, e quindi forse sentirsi ricordare questa parola “Italia” da un signore che è così più grande di loro può essere significativo… Non voglio dire emozionante o commovente, ma significativo… Vuol dire: “ragazzi sì, andate pure dove vi pare, ma ricordatevi che c’è un‘Italia e che voi alla fine.. italiani siete.
GD: In chiusura, come saluta i suoi fan che sono già in fermento in attesa del concerto di domenica prossima?
F. DG: (ride, ndr) Li ringrazio tutti per essere in fermento e spero di essere all’altezza delle loro aspettative, ecco.
Il Francesco De Gregori European Tour farà tappa a Londra il 16 novembre all’ O2 Shepherds Bush Empire.
L’evento è organizzato da Music Experience e FeP (Friends e Partners)
Doors 7.30 pm Show 8.30 pm
Biglietti disponibili su TicketWeb e Viagogo.